Nel primo semestre 2022 le aste con procedura concorsuale, cioè le aste di immobili soggetti a fallimento, concordato preventivo, procedure di amministrazione straordinaria, liquidazione coatta amministrativa, sono state complessivamente 22.737. Rapportando il dato al totale significa che le aste con procedura concorsuale hanno costituito il 21% di tutte le aste degli ultimi sei mesi con una somma di offerte minime pari all’incirca 4,5 Mld di euro.
Aste con procedura concorsuale: i dati degli ultimi 6 mesi
Nella fattispecie, analizzando i dati, il team di data scientists e analysts di Reviva ha notato che la maggior parte delle aste con procedura concorsuale sono stati fallimenti. A conti fatti infatti ecco il quadro che emerge:
Il fallimento, cioè la procedura concorsuale liquidatoria che permette al creditore di recuperare il credito liquidando il patrimonio del debitore, costituisce la fetta maggiore della torta, dato che risultano 17.980 aste di procedure fallimentari nel primo semestre 2022. Un’altra fetta consistente è il concordato preventivo, lo strumento per evitare la dichiarazione di fallimento che comporterebbe la liquidazione dei beni. Questo permette al debitore di continuare ad amministrare la propria impresa (seppur con alcuni limiti) e al creditore di accorciare i tempi di attesa per recuperare il proprio credito, seppur parzialmente. Gli immobili in asta per concordato preventivo sono stati 4.713.
Costituiscono, invece, una piccolissima parte della torta l’amministrazione straordinaria, cioè la procedura volta alla conservazione del patrimonio in caso di insolvenza dell’impresa, e la liquidazione coatta amministrativa disposta dall’autorità amministrativa per liquidare un patrimonio d’impresa e conseguentemente eliminare l’attività sul mercato in quanto insolvente. Le aste per queste due procedure infatti sono state ben poche: rispettivamente 28 e 16.
4,5 Mld di euro per le aste con procedura concorsuale
Passando, infine, all’analisi della somma delle offerte minime per ciascuna delle procedure concorsuali sopracitate l’ammontare complessivo- come anticipato- è di 4,5 Mld di euro. Analizziamo nel dettaglio ogni voce:
- fallimento: € 2.825.658.776
- concordato preventivo: € 1.661.765.877
- amministrazione straordinaria: € 17.407.073
- liquidazione coatta amministrativa: € 2.315.518
Ciò significa che il fallimento ha pesato molto di più sugli immobili, dato che la percentuale sul totale è stata pari a 19,1%. Il concordato preventivo, invece, ha avuto un peso nettamente inferiore: 11,2% della somma delle offerte minime. Non hanno avuto alcun peso né l’amministrazione straordinaria e né la liquidazione coatta amministrativa, che hanno coperto rispettivamente lo 0,1% e 0% del totale.
L’asta può essere un’ottima opportunità di investimento per tutte le parti, tanto per l’offerente che acquista l’immobile e può rivenderlo o affittarlo traendone un ulteriore guadagno quanto per il creditore che recupera la somma concessa in prestito. E se ci sono più offerenti a “contendersi” l’immobile è molto probabile che alla fine venga venduto ad una cifra molto più alta rispetto alle aspettative. Bisogna, cioè, fare quello che fa Reviva da anni: vivacizzare un’asta.