Si chiude in positivo il primo semestre 2022 per le aste immobiliari: 108.137 gli immobili messi all’asta in tutta Italia, +15.008 rispetto al primo semestre 2021. In particolare, come si vede dal grafico sottostante, i mesi più attivi sono stati maggio e giugno con 39.102 aste complessive, tanto da sfiorare i livelli pre-Covid. Ecco il quadro del primo semestre 2022 che emerge:
Origine dei dati sulle aste immobiliari 2022: il PVP
Ricordiamo che tutti i dati, riferiti alle aste come singoli esperimenti di vendita di un lotto, sono stati estratti da Reviva direttamente dal Portale delle Vendite Pubbliche (PVP), il portale unico dove vengono pubblicate tutte le aste fissate, per poi essere raccolti in un database, venire normalizzati (processo di pulizia da dati non corretti così da renderli più precisi) e analizzati da un team di data scientists, analysts ed engineers.
Primo posto per il residenziale come asset class
Delle 108.137 aste immobiliari del primo semestre, 58.997 sono aste di immobili residenziali (+ 26,1% rispetto all’anno scorso), 37.414 non residenziali e 11.726 sono terreni.
Modalità di vendita delle aste: il trend del primo semestre 2022
Passando poi ad analizzare i dati delle modalità abbiamo in vetta alla classifica l’asta telematica con il 37,1% (il 5,7% sono state aste sincrone telematiche e il 31,4% asincrone telematiche). A seguire troviamo la vendita presso il venditore e la sincrona mista rispettivamente con il 33,3% e il 29,6%.
L’offerta minima totale ammonta a 14,8 Mld di euro. Di questi 6,6 Mld di euro proposti per immobili residenziali, 6,7 Mld di euro per quelli non residenziali e 1,5 Mld di euro per i terreni. Ovvero, immaginando l’offerta minima come una torta divisa in tre parti: la fetta maggiore è rappresentata dall’asset class non residenziale con una percentuale del 45,5%, a seguire dal residenziale (44,7%) e solo un pezzetto dal terreno (9,8%).
In conclusione, abbiamo visto i dati degli immobili offerti in vendita nel primo semestre 2022 e come emerge chiaramente il mercato immobiliare non si è arrestato nonostante abbia dovuto fare i conti con investitori più cauti per via dell’emergenza pandemica e del conflitto russo-ucraino. Questo ha rappresentato un’ulteriore sfida: non si è trattato solo di vendere all’asta immobili pignorati in un periodo critico ma anche di riuscire a trovare degli offerenti disposti a investire al di là dell’instabilità politica europea e con un’offerta minima più alta rispetto al primo semestre 2021, come vedremo nel prossimo articolo.
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