Nel primo semestre 2022 sono stati 108.137 gli immobili messi all’asta. Di questi abbiamo preso in esame un campione di 9 lotti tra i più costosi, cioè dal prezzo più alto. E, come si può vedere dal grafico sottostante, 3 dei 9 lotti in asta li hai gestiti il Tribunale di Milano.
Nella fattispecie, il primo lotto, un compendio immobiliare costituito da terreni per una superficie totale di circa 504 mila mq, è andato all’asta con un prezzo base di 55.884.926 euro. Parliamo di prezzo base e non offerta minima in quanto i due valori, essendo l’immobile messo all’asta per un concordato preventivo, coincidono. Infatti quando sono in corso procedure concorsuali come il fallimento o per l’appunto il concordato preventivo, l’offerta minima è sempre uguale al prezzo base.
Per il secondo lotto, un fabbricato d’epoca su 5 piani, l’offerta minima d’asta è stata 15 milioni e 750 mila euro; per il terzo lotto, una palazzina con abitazioni, uffici ed autorimesse, all’asta per fallimento, l’offerta minima e il prezzo base sono stati equivalenti: 14 milioni di euro.
Immobili in asta: tutti i numeri sul tipo di procedura concorsuale
Inoltre, considerando il tipo di procedura concorsuale del campione (9 lotti) esaminato si è riscontrato che quasi la metà dei lotti costosi analizzati è andata in asta per un fallimento, come è evidente da questo quadro riassuntivo:
- 2 lotti in asta per concordato preventivo
- 4 lotti per fallimento
- 3 esecuzioni immobiliari
Tipologia di bene in base al lotto con offerta minima d’asta più alta: i dati
Passando poi in rassegna i lotti dal punto di vista della tipologia di beni, si è riscontrata una prevalenza all’asta di uffici e terreni. Ecco il quadro riassuntivo:
Alberghi e pensioni: 1
Casa di cura o ospedale: 1
Fabbricato: 1
Opifici: 1
Terreni: 2
Uffici: 3
4 lotti su 9 in vendita presso il venditore
Infine, in merito alla modalità di vendita i dati sono ben chiari: per 4 lotti su 9, cioè il 44,4% dei lotti considerati, l’asta è stata presso il venditore e dunque è stata presentata un’offerta in busta chiusa. Il 33,3%, invece, ha avuto un’asta telematica e il restante 22,3% una vendita mista.
Ma se gli immobili in asta hanno un valore troppo alto è molto più improbabile che ci siano tanti offerenti e potenziali acquirenti. Ciò però comporta una rivalutazione maggiore dell’immobile stesso, un ribasso del prezzo che può arrivare a pesare anche milioni e milioni.
Ecco che allora investire in strategie di marketing studiate ad hoc permette, invece, di assicurarsi più vantaggi in termini di tempo e prezzo di vendita. Scrivici se vuoi ricevere qualche caso studio di Reviva basato su piani marketing di successo.