Nei primi 9 mesi del 2022 il settore delle aste immobiliari in tutta Italia si è concluso con dati positivi: sono in totale 144.731 gli immobili andati in asta per un valore economico complessivo di 19,2 Bn euro. Ovvero, il 13% in più del 2021 (128.105 aste), ma siamo ancora lontani dai livelli del 2019 (-21,8%, 185.085 aste). Questo è quanto emerge dallo scenario elaborato secondo i dati estrapolati dal team di data scientist di REVIVA. La PropTech è leader delle vivacizzazioni di aste immobiliari e, grazie ad un metodo unico che combina AI, big data e marketing esperienziale con l’obiettivo di aumentare il numero di immobili venduti all’asta, evita che gli esperimenti di vendita vadano deserti.
Che cos’è successo nei Tribunali
La ripresa della gestione delle aste immobiliari post Covid ha colto impreparati i Tribunali, che dopo la pandemia fanno ancora fatica a gestire le diverse pratiche burocratiche. Di conseguenza, le tempistiche di procedura giudiziale incidono sul settore delle esecuzioni rallentando il trend delle vendite, nonostante la riforma Cartabia, introdotta per ridurre i tempi di intervento di espropriazione, accelerare le attività di liberazione dell’immobile e velocizzare il processo civile. Con questa riforma, infatti, si sono rafforzati i poteri di vigilanza del giudice su ogni esecuzione, tanto da poter stabilire quando sia necessario accelerare l’iter di adempimento che il delegato è tenuto ad espletare.
Somma offerta minima per le aste immobiliari in 9 mesi del 2022
Complessivamente la somma dell’offerta minima delle aste nei 3 quarter del 2022 è pari a 19.242.954.628 euro, il 13,8% in più rispetto al 2021 (€16.909.488.194) ma ancora bassa rispetto al 2019 (circa il -18%, €23.463.229.585)
L’asta telematica conquista il primo posto
A livello di modalità di vendita, l’asta telematica conquista il primo posto in classifica con il 37,2% del mercato, quindi in aumento di circa il 10% rispetto al 33,8% di fine 2021, mentre il 32,7% si è svolto presso il venditore e il 30% miste.
Tipi di immobili in vendita all’asta e distribuzione geografica
Per quanto riguarda la tipologia degli immobili, risultano 78.531 aste residenziali, 50.244 non residenziali e 15.956 terreni. Rispetto ai primi 9 mesi del 2021, dunque, è aumenta del 25,3% la componente residenziale mentre c’è stato un calo del -20,4% del non residenziale e del -15,9% dei terreni.
A livello geografico si riscontra un calo al nord del -10,8% rispetto al 2021 ed un aumento della percentuale di vendite nelle isole (+15,6%) e al sud (+14%). Un dato rilevante, dato che in queste aree geografiche il mercato immobiliare procede molto più lentamente rispetto al nord e le vendite sono anche più complesse.
In conclusione, serve quindi in primis una maggiore reattività dei protagonisti del sistema giudiziario, anche ricorrendo a soluzioni di innovazione tecnologica, dematerializzazione e digitalizzazione dei processi. Infatti, secondo l’osservatorio Cerved sul trend del mercato delle aste immobiliari, se il sistema della giustizia fosse più efficiente potrebbero raddoppiare i tassi di recupero dei crediti in sofferenza (che attualmente superano di poco i 7 miliardi di euro). Inoltre, secondo la nostra esperienza, per ritornare ai risultati pre-Covid sarebbe opportuno adottare strategie di marketing mirate a posizionare, incrementare e facilitare la vendita degli immobili ad alto valore più complessi, proprio come accaduto a Rocchetta A Volturno.